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MOTO BROWNIANO

Con il termine moto browniano si fa riferimento al moto disordinato delle particelle (aventi diametro dell'ordine del micrometro = 1 milionesiomo di metro ) presenti in fluidi o sospensioni fluide. Sebbene l'osservazione di questo fenomeno da parte di Jan Ingenhousz sia avvenuta nel 1785, esso venne riscoperto nel 1828 da Robert Brown (che osservò il moto del polline in una sospensione acquosa),
FONTE http://it.wikipedia.org/wiki/Moto_browniano

Questo APPLET permette di simulare il movimento di una particella di polline causato da urti con molecole di un fluido.

Agendo sulla barra ( c = diametro polline)

noterai che all'aumentare della dimensione della particella le molecole avranno una minore agitazione termica, di conseguenza l' urto con le molecole del liquido, (che hanno un diametro dell'ordine del nanometro = 1 miliardesimo di metro) produrrà uno spostamento minore della particella di quello prodotto su di una particella di polline più piccola e con una maggiore agitazione termica.
Naturalmente molecole e polline non sono in scala.

Agendo sulla barra ( b = visibilità molecole)

si regola la visibilità e la luminosità delle molecole.

Agendo sulla barra ( a = colore liquido)

si regola la visibilità del liquido.


Con questo APPLET si pùo simulare il percorso della particella di polline.

Agendo sulla barra ( a = Numero collisioni)

si può programmare il numero degli urti subiti dalla particella di polline.

Agendo sulla barra ( b = visibilità molecole)

si regola la visibilità e la luminosità delle molecole del fluido.

Agendo sulla barra ( c = diametro polline)

si regola il diametro della particella di polline e di conseguenza la larghezza delle linea che collega tutti gli urti che la particella ha subito.



PER SAPERNE DI PIU'

Quando un fluido si trova all'equilibrio termodinamico si potrebbe pensare che le molecole che lo compongono siano essenzialmente ferme o che comunque vibrino attorno alla loro posizione di equilibrio per effetto della temperatura. Se però si osserva il moto di un tale fluido, ad esempio disperdendovi delle particelle colorate molto leggere ed osservandone il movimento, si nota che queste sono tutt'altro che a riposo. Quello che si osserva è che ciascuna particella segue un moto disordinato la cui natura appare essere indipendente dalla natura della particella stessa. Questo è dovuto al fatto che la particella in questione subisce un gran numero di eventi di scattering (urti) da parte delle molecole del fluido in cui è immersa. Quanto più piccole sono le particelle tanto più rapido è il moto browniano. Questo moto contrasta la forza di gravità e rende stabili le soluzioni colloidali. Questa caratteristica permette di valutare se una sospensione di particelle abbia carattere colloidale o no: infatti all'aumentare delle dimensioni delle particelle la dispersione colloidale si avvicinerà sempre più ad una sospensione in cui le risultanti degli urti con la fase disperdente sarà pressoché nulla, presentando un moto Browniano quasi nullo.

Questo è un piccolo estratto di quello che potete trovare su
http://it.wikipedia.org/wiki/Moto_browniano

Moto browniano

Continuo, rapido e irregolare movimento, in tutte le direzioni, delle minute particelle in sospensione in un fluido e delle molecole stesse di un fluido. Nel 1828 il botanico scozzese Robert Brown osservò che particelle di polline sospese in un solvente erano in costante agitazione e si muovevano in modo disordinato.
Sulla scorta di queste osservazioni diversi scienziati europei iniziarono a occuparsi del problema al fine di comprendere la motivazione di quel fenomeno che da allora in poi divenne noto come moto browniano. Nel 1888 Georges Gouy, dell’Università di Lione, dimostrò che il moto delle particelle non era influenzato né da campi elettromagnetici intensi né dall’interazione con la luce, ma che la viscosità del mezzo in cui erano disperse le particelle ne condizionava l’entità. Su questa base Gouy suggerì che il moto browniano fosse dovuto all’agitazione termica delle molecole del solvente. Tale spiegazione trovò una conferma indiretta in uno dei cinque lavori fondamentali che rivoluzionarono la fisica moderna pubblicati da Albert Einstein nel 1905. Einstein, che approfondisce l’intuizione originaria negli anni successivi, ipotizza che il moto delle particelle sospese (aventi dimensioni molto maggiori di una molecola) sia dovuto alle collisioni casuali tra le molecole del solvente in cui è dispersa la particella e la particella stessa. Il risultato è un moto disordinato in direzioni non prevedibili di cui è però possibile prevedere lo spostamento

Questo è un piccolo estratto di quello che potete trovare su
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/moto-browniano/

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Listati dei 2 applet.



Per chi non riesce a vedere le applet. browniano2.bmp

browniano1.bmp




L'immagine a sinistra simula il percorso di un del grano di polline dopo aver subito 500 collisioni con le molecole,
quella a destra rappresenta un grano di polline tra le molecole di un liquido.



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Ultimo aggiornamento Aprile 2013.
Autore S.Savoldelli.